Caso Uijtdebroeks, John Lelangue e Brent Copeland dicono la loro: “Come può succedere qualcosa del genere? Imbarazzante è dire poco”
Il colpo di scena di CicloMercato legato al futuro di Cian Ujtdebroeks ha scosso il mondo del ciclismo. Il talentuoso belga è stato infatti annunciato come rinforzo dalla Visma | Lease a Bike fin dal primo giorno della stagione 2024, ma la Bora-hansgrohe, con cui Uijtdebroeks ha firmato un contratto con scadenza invece alla fine del 2024, ha comunicato che il trasferimento, almeno per il momento non si farà. La vicenda sta scatenando diverse polemiche, soprattutto fra i dirigenti delle varie squadre, e sul tema sono intervenuti altre due persone che hanno avuto, o hanno tuttora, cariche dirigenziali.
Uno è il belga John Lelangue, che è stato a lungo al timone di quella che attualmente è la Lotto-Dstny e che ora lavora per l’organizzazione del Giro di Polonia: “È uno sport professionistico e sono anche affari, ma il ciclismo ha bisogno di unità fra tutti i suoi protagonisti – le parole di Lelangue affidate a X (Twitter) – Un’unità che deve essere ancora maggiore fra le squadre, che sono sì rivali ma anche attori della stessa storia. Unità e rispetto fra tutti sono la chiave perché il ciclismo e le squadre ciclistiche siano più forti”.
Sul tema interviene, con maggiore decisione, anche Brent Copeland, il direttore generale della Jayco-AlUla: “Mi chiedo come sia possibile che qualcosa del genere possa accadere, al giorno d’oggi e al massimo livello del nostro sport – le parole del dirigente sudafricano apparse su X – Incredibile trovarsi di fronte a una cosa simile: è solo avidità? È disperazione? O semplicemente non ci si rende conto che sono solo gli atleti a pagare le conseguenze di una vicenda del genere? Definire tutto questo imbarazzante è dire poco”.
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